E’ mezzogiorno quando Matteo Salvini posta su facebook che l’hashtag lanciato su twitter per attaccare il ministro Ncd Angelino Alfano è primo nei Trend Topic di @TT_mobile:
“PRIMO hashtag in assoluto in Italia #alfanodimettiti
Non è una questione personale: è buon senso, è legittima difesa, è la voglia di vivere in un Paese sicuro, guidato da gente capace”.
Un risultato raggiunto in poco tempo.
Il Nuovo Centro Destra replica neanche un’ora dopo lanciando un hashtag difensivo, #iostoconAlfano, che però non ottiene lo stesso successo. Nel tardo pomeriggio l’hashtag #Alfanodimettiti resisteva in testa (confermato primo nelle classifiche intorno alle ore 14, e non scalfito nei parziali aggiornamenti seguenti).
E’ a questo punto che @Gilda35 svela l’arcano: l’hashtag #alfanodimettiti è balzato in testa grazie a una botnet che “gestisce oltre 412 accounts” e sono questi account (poi saliti a 479) che “hanno creato e mandato in Twitter Trend Topic la campagna di oggi”. Una botnet che si chiama “LegaNordIllustrator” e fa capo, è l’accusa, al social media manager del leader leghista Matteo Salvini.
Intorno alle 20, quando l’hashtag leghista era sceso al quarto posto, Matteo Salvini @matteosalvinimi reagisce su twitter:
“Qualcuno dice che voi che twittate #alfanodimettiti siete tutti fake, robot, tutto finto, tutto virtuale… Confermate che siete VERI???”. Normali, a questo punto, i retweet in circa un’ora (121).
A chi scrive la vicenda o rilancia i tweet critici arrivano anche insulti: a me – semplice cronista – è stato riservato quello di “troia incapace”, ma non ero sola a beccarmi l’epiteto, ero in compagnia della portavoce Ncd, Valentina Castaldini, accomunate nello stesso tweet come difficilmente ci potrà capitare ancora.
Viene da ridere, se non ci fosse da piangere. Insomma, un leader politico nazionale che si organizza una campagna twitter a suon di bot per attaccare un avversario. Ovviamente, i mediattivisti indipendenti che se ne accorgono e denunciano il bluff in rete, a tutela della rete e di nessun altro, sono quelli che finiscono per rimetterci.
Su facebook se ne parla, un po’ ci si ride, un po’ si spiega. E’ qui che il data analyst Roberto Favini si ricorda che per Matteo Salvini non è la prima volta. Fece qualcosa del genere anche nel 2014, per la campagna elettorale delle europee. E posta il resoconto:
“Matteo Salvini primo politico su twitter, ma con l’aiutino” http://www.myweb20.it/2014/05/matteo-salvini-primo-politico-su-twitter-ma-con-aiutino/#sthash.Ri0q6p6H.dpbs
Sì lo so, non ci si crede. Ma sul profilo twitter di @Gilda35 trovate anche un bel po’ di conversazioni illuminanti.
L’elenco degli account individuati il 16 novembre 2015 è qui: http://pastebin.com/ZVL1tghG
Aggiornamenti – 20 novembre 2015
Alla fine le botnet usate erano tre (una appaiata a LegaNordIllustrator e una gestita con modi e tempi separati), gli account controllati molti di più.
Come sono stati controllati gli account lo spiega Matteo Flora qui: https://m.youtube.com/watch?v=Q5WoI_sO02I
Altre informazioni le trovate qui —-> http://motherboard.vice.com/it/read/matteo-salvini-ha-utilizzato-una-botnet-per-gonfiare-la-sua-presenza-sul-web
C’è anche lo storify di Roberto @postoditacco —->
@Gilda35 – collettivo di professionisti dedito al debunking – è anche su facebook (Progetto Gilda35) e qui: http://gilda35.com
Lungi da me il voler difendere Salvini, ma non mi sembra una buona fonte l’account @Gilda35: il sito Twitter Audit li segnala come imbottiti di followers fake: https://www.twitteraudit.com/Gilda35
Insomma: il classico bue che dà del cornuto all’asino.
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Gilberto, grazie per il commento. @Gilda35 è un collettivo di persone, non di bot. Alcuni li conosco personalmente e li stimo molto. Sono dei “signori professionisti”.
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E noi che vorremmo veder ridotti a particelle sub-atomiche entrambi i soggetti, saremo considerati fake? Boh.
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